Era il 19 marzo 2002 e, nel seminterrato di una corte del quartiere, in via Maratta, 3, si inaugurava un esperimento che avrebbe dato frutti insperati. Nasceva il nucleo originario della Scuola Donne di Alfabeti, la prima di questo genere a San Siro, che dopo gli approcci iniziali e qualche lezione di rodaggio avrebbe cominciato il primo anno scolastico ufficiale l’8 ottobre successivo.
Questi 20 anni di Scuola Donne ci rendono orgogliose e li festeggeremo con gli altri volontari il 20 maggio: una storia già lunga e non priva di difficoltà ma anche di soddisfazioni, un punto di riferimento per le immigrate del quartiere, donne spesso giovani, con molti figli da curare, quasi sempre isolate nelle proprie case e con possibilità quasi nulle di socializzare. La conoscenza di alcune strutture essenziali dell’italiano diventa uno strumento per comunicare con medici e insegnanti dei figli, per andare alla posta, in banca e fare la spesa: per vivere la città non solo sotto il profilo del dovere, ma anche di quello del piacevole e concreto inserimento nella comunità. Con il tempo, infatti, è sempre stato più chiaro che, con la conoscenza della lingua, quello che era importante trasmettere era un senso di solidarietà, di condivisione e di dialogo.
All’origine l’intuizione di un’assistente sanitaria, Lucia Luchina, che dal Consultorio Pediatrico di via Paravia si rese conto di come le mamme immigrate di San Siro, soprattutto egiziane, ma provenienti anche dal resto del Nordafrica, dall’America Latina e dall’Est europeo, avessero bisogno di aiuto concreto. Le si affiancarono come insegnanti le volontarie Valeria Demolli e Bianca Bottero, e fu subito chiara la necessità di differenziare la nuova realtà dalla Scuola Serale, perché era prioritario garantire la compatibilità con gli orari scolastici dei bambini, la formazione di classi di sole donne, in armonia con le regole di vita delle donne arabe, e la vicinanza alle abitazioni delle studentesse.
Le allieve arrivano a scuola con i figli in età prescolare, spesso lattanti, in braccio o in carrozzina. In anni più recenti, all’attività didattica si è affiancata perciò quella di nursery e baby sitting: un servizio che le limitazioni dettate dal Covid19 hanno tagliato e che speriamo di ripristinare molto presto. Anche nella pandemia la Scuola Donne ha tenuto vivo il filo del dialogo, organizzando già nella primavera 2021 uno “Sportello S.O.S. Donna” per rispondere alle esigenze pratiche di tipo medico ed educativo che ha fatto da preludio alla riapertura dei corsi a ottobre. Attualmente le volontarie sono 17 e le studentesse iscritte 45 (il Covid19 ha imposto un distanziamento che ha determinato il contingentamento dei posti).
Anche quest’anno le abbiamo accompagnate in giro per il quartiere (e pure alle Gallerie d’Italia, con i loro bambini), abbiamo fatto festa con loro e mangiato i loro dolci, chattato su “Whatsapp” e ammirato le foto dei loro figli, abbiamo fatto il tifo per i progressi e ci siamo inventate tecniche per aiutarle a superare le difficoltà. Ci hanno insegnato tanto quanto noi abbiamo insegnato a loro. Per l’anno scolastico 2022-23, abbiamo voglia di fare ancora meglio e ancora di più.
Egle Santolini