Partiti i nuovi corsi della nostra scuola nelle due sezioni: la Scuola serale e la Scuola delle donne
Un tempo, e chi ahimè ha una certa età ben se lo ricorda, la campanella che segnava l’apertura delle scuole in Italia suonava inderogabilmente il 1° di ottobre, da Trieste a Lampedusa. Poi è subentrata l’autonomia regionale e così le singole Regioni hanno deciso ognuna per suo conto la data d’inizio che però è stata anticipata, rispetto ad allora, intorno alla metà di settembre.
Invece ad Alfabeti (sarà per amore del bel tempo che fu?) abbiamo mantenuto i tempi di una volta e così, lo scorso lunedì 3 ottobre, anche da noi in via Abbiati è suonata la campanella del nuovo anno scolastico 2016/17. Che poi di campanella non ce n’è!…
Sin da metà settembre alcuni volontari si sono prestati per registrare le iscrizioni, sia per i corsi della scuola serale aperta a tutti sia per quelli della scuola delle donne che, come dice il termine stesso, è rivolta al solo pubblico femminile (alcune mamme coi loro bimbi più piccoli) e si tiene al mattino. Nessuna cerimonia ufficiale, ma un deciso mettersi subito all’opera, anche perché le novità quest’anno non mancano, specie per i corsi serali.
Intanto i dati: “A fronte di circa 5o volontari abbiamo attualmente 63 iscritti”, spiega Moreno che, insieme a Laura, coordina i corsi serali e l’accoglienza ai nuovi volontari, “ma sicuramente, nel prosieguo del tempo di studenti ne arriveranno ben di più; le iscrizioni sono iniziate il 19 settembre ma praticamente vanno avanti per molti mesi all’anno. La grande novità di quest’anno è che abbiamo ridotto il numero delle classi perché vogliamo evitare che, come purtroppo è accaduto a volte l’anno scorso, per assenza improvvisa all’ultimo momento del volontario insegnante, spesso saltino le lezioni perché non si trovavano sostituti. Ne consegue che quest’anno, almeno per il momento, abbiamo iniziato con meno classi, ma che possiamo seguire meglio, visto che in media ogni classe ha 2/3 volontari e in alcuni casi addirittura 4: una co-presenza che garantisce più attenzione agli studenti, ma certo richiede una disponibilità al lavoro di gruppo da parte degli insegnanti”.
“Inoltre”, continua Moreno, “questa struttura didattica permette che, in caso di arrivo di nuovi studenti nella classe, la presenza di più insegnanti consente loro di essere seguiti meglio”.
Naturalmente, e sarà molto probabile, se dovessero esserci molti arrivi le classi si potranno sdoppiare, dando vita a nuove classi. Insomma, un maggior insegnamento, a più voci e più integrato.
“È un esperimento”, chiarisce Moreno “più in là lo valuteremo e vedremo se ha funzionato o meno. Certo, è un esperimento che richiede più sforzo agli insegnanti: si tratta di creare una squadra di lavoro, una sorta di risiko”.
Sul fronte meramente pratico, la didattica si estende su 4 giorni come prima, dal lunedì al giovedì: il lunedì e il mercoledì ci sono le classi Alfa (una alle 19, una alle 21) che sono di alfabetizzazione; poi al martedì e al giovedì alle 19 due classi A0 e A1 e negli stessi giorni, alle 21, le classi A2 e quella di “lettura e scrittura” (focalizzata solo sulle due attività e che non prevede la conversazione, è rivolta a stranieri che capiscono e parlano l’italiano ma non lo sanno scrivere)“.
Qualche numero sulla scuola serale:
– 35% egiziani
-12% sudamericani (con prevalenza di salvadoregni e peruviani)
– 8% marocchini
– 8% di provenienza di altri paesi dell’Africa (Senegal 4% + Gambia, Burkina Faso, Etiopia, Eritrea)
– altre provenienze (Filippine, Cina, Sri Lanka, Nepal, Bielorussia, Brasile).
– le donne sono ca. il 21% degli iscritti.
Per quanto riguarda la Scuola delle donne, l’altro “polmone” di Alfabeti gestito nelle mattine dalle donne per le donne (e le mamme con bambini piccoli), a parlare è Nadia, coordinatrice della scuola: “A settembre siamo partite facendo delle riunioni preparatori dove sono arrivate le nuove volontarie, nel contempo ci siamo mosse nei mercati rionali del quartiere con volantini plurilingue da distribuire alle donne immigrate ma pure alle casalinghe per far girare la voce; le iscrizioni le abbiamo tenute l’ultima settimana di settembre e abbiamo iniziato i corsi il 3 ottobre. Noi li abbiamo strutturati su tre classi (basic, intermedio, medio) divisi nelle giornate di lunedì/mercoledì, martedì/giovedì; per ora abbiamo una cinquantina di donne iscritte, ma naturalmente nel corso dell’anno le cose cambiano a seconda del numero di iscritte e delle loro esigenze.”
“Come provenienza”, conclude Nadia, “la stragrande maggioranza delle nostre donne è araba, in particolare egiziane e marocchine, però non mancano altre nazionalità”. C’è un punto che Nadia tiene a rendere noto: “Ci siamo accorte che molte delle nostre iscritte hanno problemi con i figli in età scolare, perché gli istituti fanno difficoltà per le iscrizioni e le fanno tribolare parecchio”.
E questo, aggiungo io, non va per nulla bene…
Gianni Pianetta