Il 3 ottobre 2013 si consumò una delle più gravi tragedie marittime nel Mediterraneo del XXI secolo: 368 persone persero la vita, 20 si dispersero. Erano tutti migranti provenienti dalla Libia, direzione Lampedusa. Non fu l’unica, purtroppo, ma è rimasta un simbolo dell’orrore che si consuma ancora oggi, a pochi passi da noi.
In “Appunti per un naufragio”, l’autore, Davide Enia, drammaturgo, attore teatrale, scrittore e regista, ci trasporta in un viaggio intimo e personale, profondo, umano. Un libro carico di emotività, da leggere tutto d’un fiato, sulla sua esperienza a Lampedusa, sul rapporto con chi queste tragedie le ha vissute sulla propria pelle: le persone approdate miracolosamente sull’isola, i volontari, gli amici d’infanzia. Traversate, soccorsi, approdi, morti. Alcune raccontate e poi dimenticate, altre completamente taciute.
“Appunti per un naufragio” è un libro importante, da introiettare e regalare, perché la storia, questa storia, continui a essere raccontata.
Una storia, se vuole, ti viene incontro, e non c’è bisogno di trafiggerla o di scagliarcisi contro. È necessario starle vicino, quello sì, rispettarne i tempi ed essere pronti ad accoglierla con ogni fibra di se stessi. Tutto qui.
(recensione di Carolina Borella)