Quando mi sono ritrovata senza lavoro a causa della crisi (ero consulente contabile e fiscale presso una piccola azienda), avevo 45 anni e un figlio piccolo. Mi sono detta: “Adesso come trovo un’altra occupazione?” La ricerca di un nuovo lavoro si era dimostrata difficilissima e allora ho pensato: “Scoraggiarsi e deprimersi non serve a niente, vediamo questa situazione come un’opportunità e proviamo a cambiare delle cose nella vita”. Così mi sono avvicinata al mondo del volontariato. Ho cominciato a insegnare italiano alle donne straniere con l’associazione Alfabeti Onlus di Milano.
Questa esperienza è una grande opportunità per entrare in contatto con donne di tutto il mondo e provenienti da situazioni diverse.
Insegnare alle donne in un’associazione come Alfabeti non vuol dire semplicemente far conoscere la lingua italiana, ma è uno scambio tra culture ed è la possibilità di venire in contatto con mondi e realtà lontani.
In una scuola come Alfabeti è fondamentale far sentire le donne accolte, dare loro una voce e permettere loro di raccontare le loro esperienze di vita, a volte terribili.
Alcune vengono da paesi dove c’è stata la guerra o comunque ci sono tensioni politiche, altre vengono da situazioni familiari e personali molto dure, tutte cercano nella nostra scuola la possibilità di imparare una lingua che è il passaporto per la loro nuova vita in Italia.
A scuola la mattina le mamme portano i bambini e insieme alle voci delle donne, risuonano i chiacchiericci dei piccoli.
A volte le mamme interrompono un momento la lezione per allattare i bambini, ma si vede nei loro occhi la voglia di riprendere ad ascoltare e di imparare il più possibile.
Molte donne sono egiziane o marocchine e per questo ho deciso di cominciare a studiare l’arabo, per poter comunicare con loro, almeno all’inizio, quando la conoscenza dell’italiano è ancora minima.
Le donne sono entusiaste di trovare un’italiana che sa qualcosa della loro lingua e talvolta i ruoli si invertono e loro diventano le insegnanti.
In un ambiente come questo è facile diventare amiche e alcune alunne sono rimaste in contatto con me anche dopo anni dalla frequentazione della scuola.
Oltre ad insegnare nell’associazione Alfabeti, insegno anche in altre realtà, sempre come volontaria ed entro in contatto ogni giorno con bambini e adolescenti provenienti da tutto il mondo.
La soddisfazione più bella è quando un bambino ti dice:”Anche la mia mamma vuole che tu diventi la sua maestra, perché anche lei ora vuole imparare l’italiano”
È cosi che la cultura e la conoscenza vengono veicolate tra le persone, le generazioni e i gruppi sociali, diventando strumento d’integrazione e arma contro ogni discriminazione.
Fausta Trentadue