Se la maggior parte degli studenti dei corsi di Alfabeti è arrivata in Italia senza troppi problemi, la realtà relativa all’espatrio di molti altri migranti, invece, è triste e difficile. Il 18 maggio Valentina Valfrè della ONG Soleterre ci ha offerto un’occasione preziosa: ha portato ad Alfabeti Maria en tierra de nadie, un impressionante documentario sulla ruta del migrante, la pericolosa strada che chi vuole emigrare dal Centro America deve percorrere attraverso tutto il Messico fino al confine con gli Stati Uniti.
Sono molti gli aspetti della storia che hanno colpito tutti noi volontari di Alfabeti. Primo fra tutti, la violenza con cui il migrante si trova a convivere: stupri, rapine, rapimenti e omicidi sono all’ordine del giorno, tanto che diventano ‘normali’ anche per chi li subisce. Il migrante, in particolare la donna, perde dignità umana e diviene, in quasi tutti i casi, un oggetto da consumare fino all’osso: come le ragazze rapite e costrette a prostituirsi nei bordelli del Messico, o quelle poste in schiavitù e obbligate a partecipare allo sfruttamento dei suoi simili. Altrettanto sconvolgente è che, una volta scoperte le drammatiche modalità del lungo viaggio verso l’espatrio, invece di cercare di tornare indietro, quasi tutti persistono nelle loro intenzioni: tanto profonda è la miseria da cui provengono e tanto grande, invece, la speranza di arrivare a destinazione dove le cose non potranno che essere migliori. Colpiscono, poi, le figure sane e coraggiose che si incontrano, numerose, lungo il percorso: preti cattolici valorosi, temerarie donne che forniscono cibo a chi passa, figure eroiche che mettono in pericolo la propria vita per aiutare chi cerca un futuro migliore.
Un applauso alla regista Marcela Zamora, di El Salvador, che insieme al giornalista di El Faro Oscar Martinez e a Edu Ponces, Toni Arnau e Eduardo Soteras, tre fotografi dell’agenzia catalana Ruido Photo, ha lavorato per un anno intero alle riprese: tutti insieme hanno viaggiato con le persone che compivano quel difficile viaggio, mettendo a repentaglio la loro stessa vita. Per noi di Alfabeti, una grande lezione.