Riparte il campionato popolare di calcetto promosso da “Hopeball” che vede protagonista Unione Alfa, la nostra squadra, con nuovi ingressi.
Riparte l’anno scolastico di Alfabeti e riparte la nostra squadra di calcio, l’Unione Alfa. Preceduta da un mail circolare dell’allenatore Giuseppe a tutti i volontari insegnanti per informare i nuovi iscritti nelle classi della possibilità di giocare a calcio, la sera del 25 ottobre in sede sono arrivati i nuovi ragazzi che indosseranno i colori biancorossi della nostra maglia.
Dei vecchi giocatori era presente l’egiziano Ahmed, conosciuto in campo come Karama (corrente elettrica: e già la dice lunga…) che da quasi 4 anni gioca nell’Unione Alfa ed è passato anche alla Sant’Ambroeus (squadra mista di italiani e stranieri, di terza categoria girone C).
Insieme a lui Said, dal 2017 con noi, e il marocchino Jalal, colonna del nostro attacco.
E poi i nuovi, quasi tutti arabi. Il terzino Ahmed (già in seconda categoria al Cairo); l’ala destra Abdel, giocatore nella squadra egiziana dell’Intag Harbi; il tunisino Saber (cinque anni in una squadra locale). E infine il cingalese Jack. Ma altri, assenti, arriveranno.
Gian Marco, per tutti “Gimma”, ha spiegato ai ragazzi le regole del campionato:
10 squadre che giocheranno una volta al mese con le regole del calcio a 5;
primo incontro sabato 23 novembre con due partite da disputare.
Si è poi deciso che l’allenamento settimanale si svolgerà il mercoledì sera e probabilmente dalle parti di viale Certosa, zona del centro sociale Torchiera con cui si allenerà e disputerà partitelle l’Unione Alfa.
Da parte sua l’allenatore Giuseppe ha spiegato ai ragazzi che il calcio a 5 è diverso da quello a 7 o 11: i giocatori devono ruotare ed è più che mai fondamentale far girare la palla e non tenerla al piede.
Infine Gimma ha tenuto a spiegare il senso di praticare questo sport: “Giocando a calcio si diventa amici”, ha chiarito, “perché il calcio aiuta le persone a stare insieme e divertirsi. Se vinciamo va bene, ma anche se perdiamo va bene, perché quello che davvero conta per noi è l’amicizia, specie tra persone che vengono da tanti Paesi diversi. Noi non chiediamo documenti, noi non chiediamo soldi: non dovete pagare niente. Abbiamo già le nostre maglie con i colori di Milano: il bianco e il rosso. L’importante è partecipare e vorremmo che chi inizia a giocare, venisse poi sempre con noi“.
Gianni Pianetta