Sotto all’ultimo binario della Stazione Centrale di Milano, al binario 21, dove originariamente partivano e arrivavano i treni postali, dal 1943 al 1945 si muovevano, in gran segreto, i treni che deportavano ebrei, zingari, omosessuali, disabili e molte altre persone ritenute di “razza non pura” a seguito dell’approvazione delle leggi per la difesa della razza. Chiusi al buio all’interno di vagoni merci senza sedili, finestrini, bagni, o riscaldamento, in condizioni disumane viaggiavano per sette giorni fino all’arrivo nei campi di concentramento, in prevalenza Auschwitz-Birkenau.
In questi spazi, con ingresso da piazza Edmond Jacob Safra, è stato allestito il Memoriale della Shoah: in ricordo degli 8.000 uomini, donne e bambini che da qui iniziarono quel terribile viaggio, tra le fredde pareti in cemento sono stati mantenuti i binari e, soprattutto, gli strazianti vagoni. Lungo uno dei binari vengono proiettatti i nomi di tutti i deportati: un toccante tributo a chi non ha avuto diritto a una sepoltura. E un commovente video raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti: solo 27 su quasi 800.
Il Binario 21 è un pugno allo stomaco per ogni persona dei nostri giorni. Ma anche un luogo che tutti i milanesi dovrebbero conoscere per non dimenticare che la nostra città è stata complice di tutto questo.
Memoriale della Shoah, piazza Edmond Jacob Safra 1 (già via Ferrante Aporti 3), http://www.memorialeshoah.it